Giovedì 22 febbraio a Livorno, presso la biblioteca comunale Bottini dell’Olio, abbiamo presentato alla città il Piano femminista contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere.
Oltre a qualche cenno sulla storia del movimeto e sul cammino percorso fino ad oggi, abbiamo voluto esporre la genesi e il percorso di questo piano di lavoro, elaborato dal basso, frutto di confronto tra posizioni anche dissonanti, capace di sintesi su temi trasversali nei quali la violenza si combina con altre problematiche e tocca tutti i campi della nostra vita. Dal conservatorismo educativo, al lavoro, all’immigrazione, alla salute, alla necessità di costruire spazi femministi autogestiti: questi alcuni dei temi che si è scelto di sviluppare nell’incontro.
Caratteristico del movimento è il ruolo centrale della soggettività e dell’autodeterminazione. Ma vari sono gli aspetti caratterizzanti rispetto a quello che è stato il femminismo storico. Innanzi tutto l’ approccio intersezionalista , che va ad analizzare le modalità attraverso cui la violenza patriarcale si combina con altre forme di dominio esercitate su altre differenze, oltre quella sessuale e di genere, quali l’origine geografica, la cultura,la provenienza sociale, le condizioni di lavoro, il militarismo, l’abilità o la disabilità, la malattia, la violenza anche psicologica di matrice religiosa. Innovativo anche il fatto che questo progetto si proponga di affrontare i temi in un’ottica internazionalista, fuori dalle logiche divisive dei confini, fuori da vecchi e nuovi sovranismi. Insomma, un femminismo non separatista, che assume la nozione di genere oltre il binarismo maschio/femmina, che non si lega alle elaborazioni di qualche grande nome di intellettuale o filosofa, ma che si dà un metodo di lavoro orizzontale per elaborare e scrivere collettivamente un documento operativo. Tutt’altra cosa da un femminismo d’opinione. Tra gli obiettivi c’e’ quello di costruire luoghi d’incontro interculturale, consultori autogestiti, cosa che in alcune città è già una realtà, punti di ascolto, c’è il lavoro che va a toccare l’ambito educativo, pedagogico. E la controinformazione.
L’incontro è stato partecipato da oltre 60 persone, e animato da interventi costruttivi, mentre passavano sullo sfondo le foto della marea varia e allegra che ha animato la grande manifestazione di Roma del 25 novembre 2017.
L’iniziativa era stata preceduta, nelle scorse settimane, da un dibattito sulla storia dei femminismi e da un laboratorio svolto su materiale elaborato dal tavolo di lavoro nazionale “sessismo nei movimenti”. Il prossimo appuntamento è quello dell’ otto marzo, giornata importante, caratterizzata dallo sciopero globale indetto dal movimento NonunadiMeno a livello internazionale. In Italia, nonostante le franchige elettorali dela legge 146/1990, alcuni sindacati di base hanno sostenuto l’iniziativa con indizione di sciopero. Sarà un giorno di lotta e di presenza che chiama in causa tutt*, per dire che ci siamo e lottiamo per un futuro senza violenza, per una rinnovata umanità.
Nadia- NUDM LIVORNO
Nota della redazione: la foto è dello spezzone di Nudm-Livorno alla manifestazione di Roma del 25/11/17